Giornata di studio: cultura e fede

Cultura e fede: riconciliazione solo possibile o alleanza necessaria?

 

Giornata di studio nel 5° anniversario della morte di don Bruno Bertoli e nel 30° di don Germano Pattaro

Sabato 15 ottobre 2016 - Chiesa di S. Vidal (Venezia)

PATTARO LOC. 9 16

 

1^ sessione 9.30 - 11.00

“Teologia o pastorale: un’alternativa che non si pone”

Andrea Toniolo (Facoltà Teologica del Triveneto) / Lucio Cilia (parroco di S. Maria Ausiliatrice - Jesolo) - modera: Marco Da Ponte

 

2^ sessione 11.30 - 13.00

“Leggere fa bene alla fede”

Giacomo Canobbio (Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale) / Maria Angela Gatti (Scuola Biblica diocesana) - modera: Enrico Zaninotto

 

3^ sessione 15.30 - 17.00

“La storia della Chiesa: perché conoscerla?”

Riccardo Burigana (Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino”) / Carlo Urbani (Associazione “Amici di don Germano”) - modera: Antonella Bullo

 

Seguirà una presentazione iconografica della chiesa di San Vidal (a cura di alcuni diplomati dell’ISSR “S. Lorenzo Giustiniani” – laurea specialistica in Beni Culturali).

 

 

Ricorrono quest’anno due anniversari importanti per la Chiesa di Venezia e per il Centro Pattaro: il quinto anniversario della morte di don Bruno Bertoli e il trentesimo di don Germano Pattaro: la circostanza suggerisce di ricordare congiuntamente lo speciale ministero da loro svolto nella Chiesa e nella città di Venezia.

Lo Studium Cattolico Veneziano, la Scuola Biblica diocesana, il Centro Pattaro e la nostra rivista (che già da tre numeri sta dedicando alla memoria di don Bruno un’attenzione particolare) intendono promuovere insieme una giornata di studio che metta a tema una delle questioni principali sulla quale entrambi, sia pure con angolature e modalità diverse, hanno speso un impegno appassionato ed energico: il rapporto fra fede e cultura.

Si tratta di un tema che presenta oggi un carattere di evidente attualità, nella Chiesa (anche nella nostra Chiesa diocesana) e nella società, dal momento che riguardo ad esso sono in atto movimenti e tendenze diversi, se non addirittura opposti: non sfugge infatti che mentre da un lato è stato da pochi anni istituito un Pontificio Consiglio per la Cultura, che ha promosso iniziative di dialogo intraprendenti e discusse come il “Cortile dei Gentili” e la partecipazione della Santa Sede alla Biennale di Venezia con un padiglione proprio, dall’altro altre iniziative culturali cattoliche, a volte prestigiose e con lunga tradizione, incontrano difficoltà crescenti, dalla chiusura minacciata o effettiva di testate editoriali di alta levatura alle difficoltà nelle quali si dibattono molte librerie cattoliche. Inoltre, in diversi campi si nota una certa timidezza dei cattolici ad intervenire nel dibattito culturale in corso. L’atteggiamento della comunità credente cattolica di fronte alla cultura si presenta quindi a dir poco contraddittorio: si riconosce, sulla base delle sollecitazioni di papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, la necessità di un confronto più aperto e costruttivo, ma nello stesso tempo, si investono poche energie in questo ambito “di frontiera”, forse nella convinzione che le urgenze siano altre: la cosiddetta “vita pastorale” (come se questo ambito non fosse esso stesso “pastorale”), la catechesi, la carità, la crisi dei sacramenti ecc.

È sembrato opportuno, perciò, centrare la giornata di studio su questo problema, delineando il titolo: “Cultura e fede: riconciliazione solo possibile o alleanza necessaria?”

La giornata si svolgerà in tre sessioni, ognuna delle quali sarà strutturata come un dialogo a due voci, una delle quali sarà di una persona che ha conosciuto direttamente don Bruno e don Germano e può quindi offrire una testimonianza dell’insegnamento ricevuto dai due presbiteri riguardo al tema.

La prima sessione (“Teologia o pastorale: un’alternativa che non si pone”) analizzerà una querelle purtroppo sempre aperta fra chi sostiene che nella vita delle comunità ecclesiali sia necessario dare la priorità alle esigenze della pastorale e chi propone invece la necessità che gli operatori pastorali - ma più in generale tutti i credenti - abbiano un’adeguata formazione teologica, per garantire la solidità della loro testimonianza. La tenacia con la quale don Bruno e don Germano hanno cercato di diffondere lo studio della Bibbia e della teologia fra i laici sono una documentazione eloquente di come la pensassero su questo punto.

La seconda sessione (“Leggere fa bene alla fede”) vuole richiamare l’attenzione sul fatto che la conoscenza del prezioso patrimonio del pensiero e della letteratura cristiana, sviluppatosi nei secoli, rappresenta una base insostituibile dell’identità cristiana, indispensabile ancora oggi per essere consapevoli di quanto il pensiero cristiano sia diventato cultura, depositandosi nelle più remote pieghe della civiltà occidentale, e di cui spesso siamo ignari.

La terza sessione (“La storia della Chiesa: perché conoscerla?”) vuole riprendere un tema caro non solo a don Bruno, ma prima di lui al patriarca Roncalli, che incoraggiò la nascita di un manipolo di studiosi della storia della Chiesa di Venezia, nella convinzione che la conoscenza delle proprie radici storiche renda più consapevole e più ricca la vita di una comunità ecclesiale.